Contemporaneamente, poesia d'autore
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In cerca d'amorePrefazione di Mario Mengheri
Ognuno di noi può, leggendo questi nove poemetti, trovare o ri-trovare, se lo desidera, un po’ di se stesso. Un processo che si compie nella ricerca che l’essere umano promuove da sempre, (quando abbia gli strumenti) il cercare un “valore aggiunto” e dare un “senso nuovo” alla propria esistenza. Come scrive Moravia nel 1996 “non vi è un solo amore”, ma ve ne sono tanti quante sono le persone; differendo tra loro quanto a intensità, vitalità, forza, scopo, in vicissitudini, avvertimenti, “storia”, sia esistenziale che psicodinamica. Per questo tutti sanno cos’è l’amore ma nessuno lo sa definire. Certo è che l’amore, per definizione, è forte, duro, ma non effimero, non è fatto di dongiovannismo e non si nutre solo di sesso. Esso include protezione e preoccupazione, sollecita comprensione e tenera saggezza; è cura della persona amata. L’amore è sesso, è passione, ma essenzialmente è sempre anche altre cose: la mutualità, l’interesse, il tra, il prendersi cura, la reciprocità, la co-appartenenza, il dialogo, la relazione, l’intimità. Il sesso è possibile con tutti, l’ “io ti amo” è possibile solo con uno ed esclude l’altro, ogni altro! Nell’amore l’atto sessuale esce dall’impersonale, si serve del meccanismo, ma non si esaurisce in esso, divenendo l’atto più intimo e più conosciuto del mutuo sciogliersi, del vicendevole darsi ed accettarsi, come corpo-che-sono; qui il dilemma sartriano del possedere o dell’essere posseduto, perde il suo significato conflittuale. La relazione amorosa autentica è totalitaria, globale, immersa nella comunicazione, senza frontiera tra gesto e parola, tra sessuale e verbale (vedi Delirium). L’amore non è solo nascita di un clima di valorizzazione narcisistica reciproca, esso soddisfa anche il bisogno di scambio, che, come ricordano gli scritti di M. Klein, spinge l’essere umano a fuggire dalla sua solitudine. Ma gli scogli, gli ostacoli, i fallimenti, che incontra l’amore, sono numerosi. Tra i tanti, della vita quotidiana, ricordiamo la dissociazione tra piano affettivo e piano sessuale spesso sostenuta dalla falsa opinione che l’istinto sessuale è un bisogno individuale che va soddisfatto, senza legami con la vita sentimentale. Anche il non conoscersi o ri-conoscersi nel proprio modo d’essere ed esistere (la mancanza di un volto per dirla come Delle Site- vedi Finalmente ho un volto) può essere un altro scoglio, e quindi essere condannati, all’incapacità di tendere all’amore. Allora la crisi, il delirio, è la cosa più fortunata che ci possa capitare. Tutto ciò che è piatto, ripetitivo, fermo, uguale, ci deve spaventare. Come ben sappiamo da F. Nietzsche, bisogna avere un caos dentro per generare una stella danzante. L’esperienza professionale e di vita m’insegna che la differenza di età, anche notevole, può favorire e nutrire, un autentico incontro d’amore. Alla base di queste peculiari pienezze duali di esistenza, tanto inattese quanto misteriose, possono cogliersi eloquenti dinamiche psicoanalitiche (vedi L’uomo delle cinque). Di cosiddetti amori sorti per intrappolamenti dovuti alla maturità, all’economia e al ceto sociale del partner, ne incontriamo ad ogni angolo! L’arricchimento vicendevole di dimensioni esistenziali, l’esplicitarsi di capacità maturative e di progettualità creative possono chiarire il significato delle unioni tra persone con maturità psicologica, età, tra loro anche molto distanziate e dello stesso sesso. Quando la scelta del partner non si libera da tracce più o meno evidenti di un riferimento alle immagini parentali alle quali alcuni soggetti sono rimasti inconsciamente fissati e quando essi scoprono che il riferimento inconscio è importante, il processo amoroso, si carica di angoscia “incestuosa” con caduta dell’erotizzazione nel rapporto. La moglie, o la compagna, ad esempio, può restare oggetto di un amore tenero ma dis-erotizzato, mentre i desideri genitali si esprimeranno con un’altra partner. Ringrazio Luca Delle Site per avermi fornito l’opportunità di dialogare con un po’ di me. Spesso idee nostre, che sono, o ci appaiono, strane e paradossali non sono mai state ascoltate in tutti i loro risvolti e penso che spetti a noi psicoterapeuti dar loro per primi, un certo asilo. Solo allora quelle idee, adesso divenute un po’ nostre, possono o meno vivere con noi, trasformarsi e trasformarci, trovare o no, in noi dei nuovi sensi, e aiutarci ad avvicinarsi un po’ di più nella ricerca del Senso della vita. In cerca d'amore è una raccolta di poemetti, dedicati a persone, in qualche modo, in cerca d’amore. L’amore è il rapporto tra due persone che alla base ha uno scambio emotivo di diversa intensità e durata, promosso dal bisogno psicologico dello scambio affettivo e da quello psicologico della soddisfazione sessuale. In questi scritti l’amore è voluto con forza in un continuo dispiegarsi di energie psico-evolutive (e quindi di crescita). I due punti di vista della psicoanalisi sia in base alla “teoria delle pulsioni” (in cui l’amore è la soddisfazione sessuale), che dal punto di vista della “teoria dell’oggetto”, in cui l’amore può essere narcisistico se la scelta cade su una persona che presenta qualche scelta immaginaria o reale col soggetto che sceglie. Rientra in questo caso anche la scelta “anaclitica” (appoggiarsi a) quando essa è orientata su una persona che assomiglia ad uno dei genitori. Entreremo adesso con estrema cautela nei pensieri di Luca Delle Site usando alcuni momenti o di Carotenuto (Sentieri, Itinerari di psicopatologia-psicosomatica-psichiatria, 1, 2, 2002, ETS, Pisa) o miei.
Riguardo il titolo: In cerca d’amore
L'uomo delle Cinque Il ritratto di un trentenne, un artista innaturale piovutomi addosso una sera d’inverno. Un carattere molto forte, istintivamente ruvido come richiesto dalla sua natura regale e svogliata, dominante e disoccupata. Laureato in storia, ha la capacita’ di scoprire accenti artistici in ogni oggetto, individuo, scenario o situazione. Un profondo conoscitore della cinematografia; un innamorato del cinema, immedesimato in qualunque attore. Alterna musica d’autore a spezzoni audio registrati da film, portandomi in giro per Livorno, sulla sua piccola auto e con la sua benzina. A solo dopo le cinque.
Mia, Donna Come ogni sera lei arriva, parcheggia la macchina, suona il campanello, va da lui. Come ogni sera lui la aspetta, la vede arrivare, dall’alto, la guarda, ne legge i pensieri, riscoprendo, ogni volta, le tristezze di un’amante non amata, sconfitti entrambi dallo stesso non amore. La rinuncia di lei e’ insieme remissione e solitudine, la tenera disperazione di chi vede infranti, senza scelta, tutti i sogni avuti. Il distacco di lui e’ ancor di piu’ il messaggio di un disperato in cerca d’amore.
Confesso La sublimazione dell’amore, la preghiera a un Dio vissuto come assoluta devozione, nel rigido rispetto d’ogni castita’ in parole, opere, e pensieri. L’aver sognato, solo sognato, di notte pensieri naturali, e’ frustrazione, pentimento, desolazione senza fine. Un atto d’amore estremo. Non concedersi un respiro, nel nome della fede promessa, fino a rivolgersi al Padre per chiedere pace, piu’ che perdono; una pace ormai sentita meritata e necessaria
Finalmente ho un volto Tutta l’eccitazione di chi ha appena scoperto di aver finalmente il ruolo, il riflesso, le esigenze di una “persona”. Un ingresso rispettoso e timido nella coralita’. Una camminata, in prospettiva, tra le azioni ed il sentire della vita che sara’, tra i gesti di un quotidiano inatteso ed insperato. E finalmente gusto, tatto, vista, tutti i sensi acquistano il diritto di partecipazione, concorrono essenziali alla consapevolezza di un presente ormai diverso. Finalmente normale.
L'ultima mia Un uomo consapevole, coraggioso, convinto di errori che hanno condizionato tutta la sua vita. Adesso questi errori galleggiano in superficie, recitando un mea culpa che e’ la fine ormai decisa dei suoi giorni. Non ci sono vie di fuga, non ci sono perdoni all’orizzonte, ma solo grigio e traversine, silenzio e eternita’. E l’intrinseca consolazione di poter raggiunger, comunque, l’affetto della madre da tempo perduto.
Il condannato L’altra faccia della fine. Il rigetto del giudizio da parte di un “condannato”, che vede nei suoi carnefici solo massificazione di giudizi. Niente da dire alla condanna, se non attaccare i giudicanti stessi, perche’ peccatori comunque, e vili senza volto che davanti al condannato non trovano la coerenza del loro esser “superiori”, ma solo un silenzio colmo di menzogne. Una ribellione, un atto di diserzione. Un atto di se’.
Ad occhi chiusi La storia di una relazione amorosa, a cavallo della mia giovinezza. Un rapporto particolare, dominato dalla distanza e dalla giovane eta’, con incontri radi ma sempre preceduti da segni di presagio, il vento; e le peripezie, la “polvere banale”, il ritrovarsi finalmente dopo tutto. Una mia storia, vissuta con impeto e malinconia insieme, per i lunghi anni che ci han visto giovani e distanti. Poi l’incontro decisivo, la speranza, l’eterno amor creduto che sempre si rincorre. O forse solo la sua idea.
Il terzo piano Strano quadro, dai contorni sfumati. Un uomo da una finestra, un uomo per strada che cammina, un terzo che costruisce il suo pensiero osservandoli. Partendo da un contorno a mala pena distinto nella notte. Cappelli, forme, mantelli, gesti. Tutto e’ particolare, indicativo, importante. Per una sospensione finale del giudizio che sa di rilascio di tensione e di tenzone.
Delirium L’incontro tra due anime separate dal modo diverso che hanno di vivere l’amore. Uno profondo, uno diverso. Un confronto tra personalita’, parlando di raffronti ed esperienze, credo personali ed invidia dell’altrui. Ma anche il racconto di esperienze vissute, davvero attinte da quei giorni. Sesso, anche, a distanziare ancor di piu’ il divario tra gli aspetti dei due protagonisti. Una passeggiata fra le nuvole.
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